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martedì 9 settembre 2014

Caso Pantani: C'è il primo testimone, il vicino di camera "Non ho sentito alcun rumore"


Si infittisce di nuovi misteri la morte di Marco Pantani in quel tragico 14 febbraio del 2004. Noi di Gira la Notizia come sapete, stiamo seguendo tutti gli sviluppi della nuova indagini che dovrà far luce sulla tragica scomparsa del corridore di Cesenatico.

La Procura di Rimini, su richiesta della famiglia e del legale del corridore, ha riaperto il caso. Nel frattempo emerge la testimonianza da parte del vicino di camera del romagnolo, che alloggiava al residence 'Le Rose' assieme alla madre: "La mattina del 14 febbraio, quando Pantani avrebbe devastato la camera, lei ha avvertito solo rumori leggeri. Io invece non ho sentito nulla perché dormivo".

Il testimone alloggiava, insieme alla madre, nella camera adiacente a quella di Pantani. Si trovavano al quinto piano del residence e incrociò il Pirata la sera del 13 febbraio, quando con alcuni amici si apprestava ad uscire. E su quell'incontro, durato appena una quindicina di minuti, fu interrogato dagli inquirenti. Che invece non lo hanno sentito sui fatti del 14 mattina, in seguito ai quali Pantani sarebbe occorso in una morte accidentale dettata dall'assunzione della cocaina. Il ciclista, secondo i verbali, avrebbe anche distrutto la stanza in preda a "rabbia estrema e delirio paranoide".

Ma qui qualcosa non torna: "Dopo aver saputo delle circostanze della morte di Pantani - spiega il testimone - mia mamma parlò subito dei rumori avvertiti il 14 mattina in quella camera, intorno a mezzogiorno. Pensava che provenissero dalla donna delle pulizie, si trattava di rumori leggeri. Le pareti erano sottili, l'edificio era datato e sprovvisto di un adeguato isolamento acustico. Io non mi sono nemmeno accorto. Avevo fatto tardi con i miei amici la sera prima, quindi dormivo. Mi sono svegliato verso le 13". Nessun delirio e nessuna distruzione stando al racconto dei due testimoni, che gli inquirenti, su quei fatti specifici, non hanno mai interrogato. Una testimonianza che avvalora la tesi della famiglia Pantani, assistita dall'avvocato De Rensis: il Pirata non avrebbe avuto la forza di devastare la camera prima di morire, non sarebbe mai e poi mai riuscito a rovesciare specchiere, microoonde e suppellettili varie. Se non lui, chi è stato?

Naturalmente come promesso in precedenza negli articoli precedenti, noi di Gira la Notizia seguiremo passo per passo l'inchiesta per dare a tutti gli sportivi, tifosi e non solo delle risposte!

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