
Media News
Tech News
Random Post
Recent Post
Visualizzazione post con etichetta News. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta News. Mostra tutti i post
mercoledì 2 settembre 2015

giovedì 4 giugno 2015

Ladro dimentica maglietta con il proprio volto dopo la rapina
Una t-shirt personalizzata con il
volto stampato sopra svela l’identità di un rapinatore.
Nel Nord Carolina, la Polizia di
Charlotte, non ha nemmeno dovuto disegnare l'identikit del sospettato: il ladro
ha lasciato tracce chiare del suo passaggio . Il sito The Smoking Gun riporta
la foto segnaletica di Jonathan Huntley, 25 anni, e della sua maglietta: una
t-shirt personalizzata con il suo volto stampato sopra. La foto stampata sulla maglietta è molto simile alla foto segnaletica che la
polizia ha scattato al presunto ladro dopo averlo arrestato.
Secondo le ricostruzioni, il
ladro avrebbe violato il domicilio e commesso il reato dimenticando
accidentalmente la maglietta con il proprio nome. Per la polizia è stato semplicissimo
identificarlo: il ragazzo è stato accusato di violazione di domicilio e furto.
mercoledì 22 aprile 2015

8 giovani su 10 rifiutano di lavorare all'Expo!
Orari troppo scomodi, estate alle porte e inquadramento per sei mesi: lavorare all'Expo non vale i 1300 euro di stipendio previsti dal contratto offerto e rifiutato da numerosi giovani in cerca di occupazione. Trovare seicento ragazzi e ragazze da impiegare negli stand dell'Esposizione internazionale di Milano - che verrà inaugurata il prossimo primo maggio - non sarebbe stata una cosa semplice. Come ci si sarebbe invece aspettato in tempi di crisi economica e scarsità di impiego. Reclutamento difficile - Stando a quanto scrive il Corriere della sera, i reclutatori per l'Expo offrivano contratti di apprendistato per 1300 e in alcuni casi fino a 1500 euro al mese con disponibilità di lavoro anche notturna, compresi il sabato e la domenica. Il problema più grande, scrive il giornale milanese, sarebbe sorto nella fascia d'età dai 29 anni in giù dove l'80 per cento dei candidati si è tirato indietro. Il giornale di via Solferino aggiunge che "il 46 per cento dei primi selezionati (645 profili su 27 mila domande arrivate alla società Manpower, cui era stato affidato il compito della raccolta dei curricula e della prima selezione) è sparito al momento alla firma. Sparito anche nel senso letterale del termine: qualcuno non ha neppure mandato una mail per dire 'Grazie, ci ho ripensato'". A questo primo gruppo di candidati è seguito un secondo e poi un terzo, fino al raggiungimento del numero di lavoratori necessario.
Turni scomodi e oltre 1300 euro per lavorare all'Expo: no da 8 giovani su 10 La maggioranza dei candidati under 29 contattati dalla società Manpower è "sparita" dopo il primo colloquio. Esposizione al via il primo maggio Turni scomodi e oltre 1300 euro per lavorare all'Expo: no da 8 giovani su 10 InviaStampaRedazione Tiscali Orari troppo scomodi, estate alle porte e inquadramento per sei mesi: lavorare all'Expo non vale i 1300 euro di stipendio previsti dal contratto offerto e rifiutato da numerosi giovani in cerca di occupazione. Trovare seicento ragazzi e ragazze da impiegare negli stand dell'Esposizione internazionale di Milano - che verrà inaugurata il prossimo primo maggio - non sarebbe stata una cosa semplice. Come ci si sarebbe invece aspettato in tempi di crisi economica e scarsità di impiego. Reclutamento difficile - Stando a quanto scrive il Corriere della sera, i reclutatori per l'Expo offrivano contratti di apprendistato per 1300 e in alcuni casi fino a 1500 euro al mese con disponibilità di lavoro anche notturna, compresi il sabato e la domenica. Il problema più grande, scrive il giornale milanese, sarebbe sorto nella fascia d'età dai 29 anni in giù dove l'80 per cento dei candidati si è tirato indietro. Il giornale di via Solferino aggiunge che "il 46 per cento dei primi selezionati (645 profili su 27 mila domande arrivate alla società Manpower, cui era stato affidato il compito della raccolta dei curricula e della prima selezione) è sparito al momento alla firma. Sparito anche nel senso letterale del termine: qualcuno non ha neppure mandato una mail per dire 'Grazie, ci ho ripensato'". A questo primo gruppo di candidati è seguito un secondo e poi un terzo, fino al raggiungimento del numero di lavoratori necessario.
Chiusa la rosa dei seicento - Oggi la rosa dei seicento è chiusa, nonostante le difficoltà di reclutamento. L'incarico consiste nel fare il responsabile in ciascuno degli 84 quartieri in cui è diviso lo spazio espositivo. Si tratta di esercitare il ruolo di collettore per le mille esigenze che ci possono essere all'interno dell'area affidata. Referente per i Paesi ospiti, per gli espositori e per i visitatori. Scrive il Corriere che il lavoratore assunto "segnala tutte le problematiche che si possono presentare (la coda fuori da un padiglione, la persona che ha bisogno di assistenza...) alla centrale di controllo che comanda l’intervento conseguente". Insomma, le condizioni di lavoro devono essere apparse poco allettanti, soprattutto all'indomani delle polemiche suscitate dal reclutamento massiccio di volontari che ha fatto nascere un comitato spontaneo contro il "lavoro mascherato" e gratis all'Expo.Sala si stupisce - Il commissario di Expo 2015, Giuseppe Sala, esprime stupore. "ll dato ha stupito anche me - ha detto il commissario -. Ma forse molti di questi giovani hanno avuto nel frattempo altre offerte e comunque mi rendo conto che il lavoro temporaneo non dia le garanzie che invece vengono cercate". Oppure, aggiungiamo noi, le condizioni di lavoro offerte, la disponibilità richiesta e lo stipendio proposto non sono risultati allettanti come sembrerebbe a primo acchito. Soprattutto in un momento nel quale, sappiamo bene, è uso giocare sempre al ribasso.
(fonte Tiscali)
martedì 24 marzo 2015

Airbus si schianta in Francia: 150 morti.
Precipitato nel sud della Francia, nei pressi di Barcelonette, un aereo
Airbus A320 della compagnia GermanWings, partito dall'aeroporto El Prat di
Barcellona alle 8,57 e diretto a Düsseldorf.
A bordo c'erano 144 passeggeri, più sei membri dell'equipaggio. Lo ha detto Oliver Wagner, direttore generale della Germanwings, dando un bilancio dell'incidente.
A bordo c'erano 144 passeggeri, più sei membri dell'equipaggio. Lo ha detto Oliver Wagner, direttore generale della Germanwings, dando un bilancio dell'incidente.
Il presidente francese Francois Hollande, in diretta tv ha dichiarato che
«Non ci sarebbero sopravvissuti» nell'incidente. «Non conosciamo ancora
l'identità delle vittime ma è probabile che ci siano molte vittime tedesche»,
ha detto Hollande.
Secondo la stampa spagnola online, che cita la Moncloa, 45 delle vittime dell'incidente erano
spagnole.

Tutti in pigiama da McDonal's per avere la colazione gratis.
Ed ecco l’iniziativa stravagante del colosso dei fast food: colazione
gratis per chi si presentava oggi da McDonald’s in pigiama. A chi è
arrivato tra le 7:30 e le 10:30, McDonald’s ha offerto subito la colazione
oltre a una card per approfittare gratuitamente del breakfast McDonald’s
(bevanda calda + brioche) anche nei 24 giorni successivi.
E inoltre “In due città d’Italia sono stati presenti ospiti speciali: a Milano nel ristorante di Piazza Duomo, i mitici Dj delle frequenze di Tutto Esaurito di Radio
105 e i più famosi YouTubers,
come GODz Anima, The Crookids,
Surreal Power, Giulia Watson e tanti altri!
A Catania nel ristorante di Piazza Stesicoro, Lorenzo Fragola e con lui tanti
ospiti come Croix89, DavieKyo,
GiampyTek, Greta Menchi hanno sfoggiato il loro pigiama preferito.

Un giovane calabrese si suicida gettandosi nel vuoto
Un giovane di appena 18 anni si è
gettato dal quarto piano del palazzo in cui abitava, il ragazzo è morto sul
colpo. La tragedia si è consumata in Via Panebianco a Cosenza.
A trovare il corpo del ragazzo sono stati proprio i genitori, che non hanno potuto fare altro che
avvisare immediatamente i sanitari e le forze dell’ordine.
Sembra che la motivazione del suicida sia connessa con una discussione avuta in mattinata con la fidanzata, si attendono notizie certe.
lunedì 23 marzo 2015

Uomo colpito da otto colpi di pistola: illeso grazie al suo grasso.
Già era stato sconvolgente il caso dell’autista cileno che, grazie al suo abbondante girovita era rimasto illeso dopo un colpo di pistola allo stomaco. Ma è ancora più strabiliante il caso di Lawrence Bell, 24 anni e oltre 200 kg di peso, che dopo essere stato fermato in un controllo e avere aggredito un agente, è stato coinvolto in uno scontro a fuoco con gli agenti.
L’agente aggredito ha fatto fuco su Lawrence, colpendolo ben
otto volte: ma i colpi (al petto, all'addome, al braccio destro ed anche uno
che ha sfiorato la testa) non hanno avuto conseguenze letali, non ha neppure
perso conoscenza durante la corsa in ospedale. Il grasso corporeo dell’uomo infatti
ha frenato le pallottole, come se indossasse un giubbotto antiproiettile.
venerdì 20 marzo 2015

Ecco l'eclissi
E' cominciata intorno alle 9.30 l'eclissi parziale di sole, che ha raggiunto il culmine alle 10.30 per concludersi circa un'ora dopo. con l'oscuramento del disco solare del 69% al Nord e del 35% al Sud. Il picco è stato registrato intorno alle 10.30. Come previsto, non si è piombati nel buio completo e non ci sono stati blackout elettrici. Gli unici che hanno vissuto appieno l'emozione del Sole Nero sono stati gli abitanti delle Isole Far Oer e Svalbard dove il disco solare è stato completamente oscurato dalla Luna.
L'ECLISSI IN ITALIA - L'intera eclissi è durata circa 2 ore ma il momento più emozionante è stato quello del massimo "oscuramento": il picco di copertura del disco solare è stato registrato intorno alle 10.22 a Cagliari, 10.31 a Roma, 10.38 a Trieste, dopo di che la Luna "è scivolata" via lentamente fino ad abbandonare completamente il Sole, a Trieste alle 11.50.
Telescopi puntati su questo evento imperdibile. "Eravamo un po' preoccupati, ma poi il cielo si è liberato e è stato uno spettacolo unico", ha detto l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma. "E' emozionante vedere il bordo della Luna così netto mentre comincia ad intaccare il disco solare", ha aggiunto.
(fonte Virgilio.it)
giovedì 23 ottobre 2014

Philips lancia le nuove cuffie

Dopo la presentazione ufficiale, tenutasi ad IFA 2014, Philips è pronta a lanciare le cuffie NC1, appartenenti alla prestigiosa linea Fidelio, che identifica i prodotti di punta, per quanto riguarda il mercato audio. Questo modello fa parte della tipologia sovraurale, e dispone di di una camera acustica isolata, di trasduttore da 40mm con magneti al neodimio e di un'ottima cura costruttiva. Le NC1 sono inoltre equipaggiate con un sistema di cancellazione del rumore, operante grazie quattro microfoni.
mercoledì 10 settembre 2014

Montezemolo lascia la Ferrari! Marchionne nuovo Presidente!
La notizia era già nell'aria da tempo, specie dopo il disastro della Rossa al Gran Premio Di Monza domenica scorsa, ma ora è ufficiale: Luca Cordero di Montezemolo si dimette dalla presidenza Ferrari.
Montezemolo occupava la carica dal 1991 e lascerà la carica il 13 ottobre a conclusione del festeggiamento dei 60 anni in America.. Al suo posto Sergio Marchionne, già Amministratore Delegato della Fiat.
I primi campanelli d'allarme che avrebbero portato al divorzio si erano avute lo scorso 7 settembre, quando Marchionne, commentando la non memorabile prestazione delle Ferrari al GP di Monza aveva affermato che l'uscita di Luca Cordero di Montezemolo «non è in agenda, ma nessuno è indispensabile. Avere una Ferrari vincente in F1 è un punto non negoziabile e rimane obiettivo chiaro. Non possiamo accettare una cosa diversa da quella.».
«La Ferrari è la più bella azienda del mondo e per me è stato un grande privilegio e onore esserne stato il leader. Le ho dedicato tutto il mio impegno ed entusiasmo e insieme alla mia famiglia ha rappresentato e rappresenta la cosa più importante della mia vita". Questo il commiato di di Montezemolo che rivolge un pensiero ai tifosi Ferrari «che non hanno mai fatto mancare alla Scuderia il loro entusiasmo soprattutto nei momenti più difficili». Ho quindi deciso - prosegue Montezemolo - di lasciare la presidenza dopo quasi 23 anni meravigliosi e indimenticabili, dopo quelli passati a fianco di Enzo Ferrari negli anni Settanta. Il mio ringraziamento va innanzi tutto a donne e uomini eccezionali in fabbrica, negli uffici, nei campi di gara, sui mercati di tutto il mondo che sono stati i veri artefici in questi anni della grande crescita dell'azienda, delle tante memorabili vittorie e del successo del marchio diventato grazie a loro uno dei più forti al mondo. Un saluto e un ringraziamento a tutti i nostri partner tecnici e commerciali, ai dealer di ogni Paese e in modo particolare ai clienti e ai collezionisti con cui condivido la stessa passione. Auguro agli azionisti, e in particolare a Piero Ferrari che mi è stato sempre vicino, e a tutte le persone dell'azienda ancora tanti anni di successo che la Ferrari merita», conclude..
«Vista l'esperienza di Montezemolo potrebbe essere un buon nome» per la presidenza di Alitalia. Così Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, banca che è socio e creditore della compagnia aerea. Montezemolo, il cui prestigio è riconosciuto da decenni anche nel mondo arabo, era già stato accreditato più volte nei mesi scorsi per la poltrona che è stata finora di Roberto Colaninno. Secondo diversi l'agenzia ADN Kronos lo stesso Montezemolo, forte dei suoi consolidati rapporti negli Emirati Arabi, sarebbe intervenuto direttamente nei passaggi più delicati della trattativa con Etihad per sbloccare alcune situazioni di impasse e facilitare la comprensione tra le parti.
Ora però il futuro della casa del Cavallino Rampante passa come detto nelle mani di Sergio Marchionne, che avrà l'arduo compito di non far rimpiangere Montezemolo che, con la Ferrari, è riuscito a portare a casa ben 19 titoli, di cui 11 costruttori e 8 piloti, e 118 vittorie nei Gp. Numeri da record, forse irripetibili.
martedì 9 settembre 2014

Caso Pantani: C'è il primo testimone, il vicino di camera "Non ho sentito alcun rumore"
Si infittisce di nuovi misteri la morte di Marco Pantani in quel tragico 14 febbraio del 2004. Noi di Gira la Notizia come sapete, stiamo seguendo tutti gli sviluppi della nuova indagini che dovrà far luce sulla tragica scomparsa del corridore di Cesenatico.
La Procura di Rimini, su richiesta della famiglia e del legale del corridore, ha riaperto il caso. Nel frattempo emerge la testimonianza da parte del vicino di camera del romagnolo, che alloggiava al residence 'Le Rose' assieme alla madre: "La mattina del 14 febbraio, quando Pantani avrebbe devastato la camera, lei ha avvertito solo rumori leggeri. Io invece non ho sentito nulla perché dormivo".
Il testimone alloggiava, insieme alla madre, nella camera adiacente a quella di Pantani. Si trovavano al quinto piano del residence e incrociò il Pirata la sera del 13 febbraio, quando con alcuni amici si apprestava ad uscire. E su quell'incontro, durato appena una quindicina di minuti, fu interrogato dagli inquirenti. Che invece non lo hanno sentito sui fatti del 14 mattina, in seguito ai quali Pantani sarebbe occorso in una morte accidentale dettata dall'assunzione della cocaina. Il ciclista, secondo i verbali, avrebbe anche distrutto la stanza in preda a "rabbia estrema e delirio paranoide".
Ma qui qualcosa non torna: "Dopo aver saputo delle circostanze della morte di Pantani - spiega il testimone - mia mamma parlò subito dei rumori avvertiti il 14 mattina in quella camera, intorno a mezzogiorno. Pensava che provenissero dalla donna delle pulizie, si trattava di rumori leggeri. Le pareti erano sottili, l'edificio era datato e sprovvisto di un adeguato isolamento acustico. Io non mi sono nemmeno accorto. Avevo fatto tardi con i miei amici la sera prima, quindi dormivo. Mi sono svegliato verso le 13". Nessun delirio e nessuna distruzione stando al racconto dei due testimoni, che gli inquirenti, su quei fatti specifici, non hanno mai interrogato. Una testimonianza che avvalora la tesi della famiglia Pantani, assistita dall'avvocato De Rensis: il Pirata non avrebbe avuto la forza di devastare la camera prima di morire, non sarebbe mai e poi mai riuscito a rovesciare specchiere, microoonde e suppellettili varie. Se non lui, chi è stato?
Naturalmente come promesso in precedenza negli articoli precedenti, noi di Gira la Notizia seguiremo passo per passo l'inchiesta per dare a tutti gli sportivi, tifosi e non solo delle risposte!
giovedì 4 settembre 2014

Importante novità su WhatsApp!
Sembrano esserci importanti novità sulla più famosa applicazione messaggistica, anche se sui principali e più affidabili portali statunitensi di tutto si parla tranne che della famigerata terza spunta.
Quella della cosidetta terza spunta, che dovrebbe garantirci l’effettiva visualizzazione del messaggio, sembra infatti essere una bufala.
Fonte primaria un’agenzia di stampa spagnola: Europa Press. Poi qualche portale iberico o comunque ispanofono, non esattamente al vertice delle classifiche mondiali e infine l’approdo in Italia. Dove pure qualche nome di maggior peso, chi dando la cosa per certa chi rifugiandosi dietro il condizionale, si è mosso: da Panorama al Messaggero. Questo l’alberello genealogico.
La domanda che ci sorge è una sola: che diritto abbiamo di sapere quando un messaggio è stato effettivamente letto? Non bastano la data e l’ora.
Quella della terza spunta sembra non essere una bufala solo in termini giornalistici ma che sarebbe anche un passo falso sotto il profilo della riservatezza. Generatrice di ansia, equivoci e incomprensioni in versione mobile. Un po’ quel che è l’obbligatorio Messenger di Facebook: un maledetto spione e ficcanaso che racconta davvero troppo degli utenti. Producendo aspettative che non hanno alcun senso.
In fondo, da WhatsApp l’hanno chiarito più volte, anche se molti ancora pensano che la doppia spunta sia sinonimo di avvenuta lettura e probabilmente le voci sul triplo check sono almeno servite a comprendere il senso del secondo. Il primo tick significa infatti partito, il secondo consegnato. Come dire: “Noi abbiamo fatto il nostro lavoro“. Se poi il contenuto è stato visualizzato o meno, affari del destinatario. Sarebbe bello se rimanessero tali.

Mozza orecchio a passante e lo conserva in casa!
La notizia risale al giugno scorso, quando gli agenti sono arrivati in via dei Rutoli, a Roma per la segnalazione di una persona aggredita. Prestato soccorso alla vittima, un 35enne italiano, che ha riferito di essere stato colpito con un taglierino da un giovane che nella circostanza, senza apparente motivo, gli aveva asportato il padiglione auricolare.
L’uomo, che presentava anche una profonda ferita al collo, è stato immediatamente soccorso dal 118 e accompagnato in ospedale, dove è stato prontamente medicato per una “ferita latero cervicale” e per l’asportazione dell’orecchio.
Iniziate le attività di indagine da parte degli agenti del Commissariato San Lorenzo, diretto dalla dr.ssa Giovanna Petrocca, si è riusciti ad individuare l’aggressore, C.C.A., un 21enne romano che saltuariamente gravita anche nella zona di San Lorenzo. Su richiesta degli agenti, il Tribunale ha emesso nei confronti dell’uomo un decreto di perquisizione domiciliare al fine di reperire elementi di prova che confermassero il suo coinvolgimento in quel gesto.
Durante la perquisizione nell’abitazione dell’uomo, i poliziotti vi hanno trovato un barattolo di vetro con dentro dell’alcool e all’interno, quasi come un “trofeo”, il padiglione auricolare asportato. La certezza che fosse proprio quello appartenente alla vittima, si è avuta dalla presenza di un piercing riconosciuto da quest’ultima.
Grazie all’attività svolta dagli agenti e le prove raccolte, il Tribunale ha emesso nei confronti dell’uomo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Malgrado "il collezionista horror", dopo la perquisizione da parte degli agenti si fosse reso irreperibile, è stato rintracciato in zona Torpignattara dove, arrestato, è stato accompagnato presso il carcere di Regina Coeli. Dovrà rispondere del reato di lesioni gravissime.
sabato 2 agosto 2014
Caso Pantani: Le immagini della ricostruzione di quel 14 febbraio del 2004!
La riapertura delle indagini sul caso Pantani sta facendo in poche ore il giro del mondo, come anticipato stamattina da noi di Gira la Notizia, dove emergono nuovi particolari e scenari di uno dei casi più misteriosi degli ultimi anni.
La tenacia di mamma Tonina ha riportato dunque alla riapertura del caso, ne abbiamo già parlato abbondantemente stamane. Ma andiamo a vedere le immagini della ricostruzione di ciò che accadde quel 14 febbraio del 2004 pubblicate questa mattina da La Gazzetta dello Sport.
14 febbario 2014 ore 10.45
Marco Pantani arriva il 9 febbraio al Residence Le Rose di Rimini, occupa il bilocale D5. Il 14 febbraio, al mattino, i presunti assassini salgono dal garage, non visti, e bussano alla porta della stanza del Pirata.
Inizia il litigio Pantani chiama la reception, vuole i Carabinieri
Marco apre la porta, conosce quelle persone. Il tono è sempre più concitato, Pantani litiga con loro, non li vuole più vedere. Telefona due volte alla reception del residence e chiede di chiamare i Carabinieri.
Marco immobilizzato Colpito e aggredito
Passeranno pochi minuti, e la situazione degenera. Pantani viene aggredito e picchiato. E' immobilizzato a terra, il polso sinistro bloccato. Riporta ferite a testa, fronte, sopracciglio, nuca, polso e gambe.
La cocaina sciolta nell'acqua Viene obbligato a berla
I presunti assassini di Pantani prendono una bottiglia d'acqua e vi sciolgono la cocaina. La versano in un bicchiere e la fanno bere al romagnolo. Almeno mezza bottiglia: resta sul tavolo, mai analizzata.
Pantani muore Entro le 11.45
L'autopsia indica nell'arco tra le 10.45 e le 11.45 l'ora della morte di Pantani. Poi il corpo del Pirata viene portato sul soppalco del locale, dove c'è il letto, che non usava mai: Marco dormiva sul divano.
Sul soppalco La parte destra più alta
Pantani è lasciato sul soppalco, tra il letto e la balaustra. Indossa soltanto jeans. Riverso a terra, le braccia a protezione del viso, in una pozza di sangue. Un lenzuolo avvolto in una gamba.
Spuntano i tre giubbotti Chi li ha portati?
Pantani riverso a terra nella stanza da letto. La polizia trova tre giubbotti da sci, che il Pirata non aveva con sé al momento dell'arrivo nel residence. Chi li ha portati? E' uno dei grandi misteri dell'indagine.
Nessuna impronta digitale Troppe persone prima della Scientifica
La stanza non è "sterilizzata" prima dell'arrivo della Polizia Scientifica. Dal soppalco, cinque persone salgono e scendono, senza protezioni né guanti. Nessuno prende impronte digitali.
Questa dunque la ricostruzione presentata dai legali di mamma Tonina che, come tutti noi tifosi, vuole far luce su questa triste vicenda, che vuole solo giustizia e che la verità venga fuori, per Marco, che merita giustizia e dignità!
Marco apre la porta, conosce quelle persone. Il tono è sempre più concitato, Pantani litiga con loro, non li vuole più vedere. Telefona due volte alla reception del residence e chiede di chiamare i Carabinieri.
Marco immobilizzato Colpito e aggredito
Passeranno pochi minuti, e la situazione degenera. Pantani viene aggredito e picchiato. E' immobilizzato a terra, il polso sinistro bloccato. Riporta ferite a testa, fronte, sopracciglio, nuca, polso e gambe.
La cocaina sciolta nell'acqua Viene obbligato a berla
I presunti assassini di Pantani prendono una bottiglia d'acqua e vi sciolgono la cocaina. La versano in un bicchiere e la fanno bere al romagnolo. Almeno mezza bottiglia: resta sul tavolo, mai analizzata.
Pantani muore Entro le 11.45
L'autopsia indica nell'arco tra le 10.45 e le 11.45 l'ora della morte di Pantani. Poi il corpo del Pirata viene portato sul soppalco del locale, dove c'è il letto, che non usava mai: Marco dormiva sul divano.
Sul soppalco La parte destra più alta
Pantani è lasciato sul soppalco, tra il letto e la balaustra. Indossa soltanto jeans. Riverso a terra, le braccia a protezione del viso, in una pozza di sangue. Un lenzuolo avvolto in una gamba.
Spuntano i tre giubbotti Chi li ha portati?
Pantani riverso a terra nella stanza da letto. La polizia trova tre giubbotti da sci, che il Pirata non aveva con sé al momento dell'arrivo nel residence. Chi li ha portati? E' uno dei grandi misteri dell'indagine.
Nessuna impronta digitale Troppe persone prima della Scientifica
La stanza non è "sterilizzata" prima dell'arrivo della Polizia Scientifica. Dal soppalco, cinque persone salgono e scendono, senza protezioni né guanti. Nessuno prende impronte digitali.
Questa dunque la ricostruzione presentata dai legali di mamma Tonina che, come tutti noi tifosi, vuole far luce su questa triste vicenda, che vuole solo giustizia e che la verità venga fuori, per Marco, che merita giustizia e dignità!

Clamoroso: "Pantani è stato ucciso
Clamorosa risvolta nelle indagini sulla morte del "Pirata" Marco Pantani. La Procura di Rimini ha infatti accolto l'esposto della famiglia riaprendo il caso: la nuova ipotesi è omicidio con alterazione del cadavere e dei luoghi.
La clamorosa ipotesi di reato è contenuta in un fascicolo della Procura di Rimini a distanza di oltre 10 anni dalla morte del ciclista più amato e più rimpianto del mondo del ciclismo.
La notizia è destinata a fare il giro del mondo, il 14 febbraio 2004 a Rimini qualcuno avrebbe assassinato il Pirata. E' questa l'ipotesi accolta dalla Procura, e per questa ragione il caso è stato riaperto dalla stessa che all’epoca aveva condotto le indagini arrivando a definire l’accaduto un semplice incidente, causato dall’overdose di cocaina.
Una conclusione mai andata giù dalla famiglia del ciclista che ha sempre rifiutato questa ipotesi, specie da mamma Tonina che non ha mai smesso di lottare, chiedendo nuove indagini. La svolta tanto attesa è maturata negli ultimi nove mesi: l’avvocato Antonio De Rensis, per conto dei Pantani, ha accumulato una serie impressionante di contraddizioni e anomalie, studiando i faldoni sia delle indagini, sia quelli relativi al processo. Non solo, il salto di qualità è arrivato con fondamentali indagini difensive riascoltando diversi testimoni chiave dell’epoca, e avvalendosi di una perizia medico-legale eseguita dal professor Francesco Maria Avato, lo stesso che ha contribuì a far riaprire dopo 23 anni il caso Bergamini, il calciatore "suicidato".
Tutto questo lavoro è stato poi assemblato in un esposto presentato la settimana settimana alla Procura di Rimini, che ha competenza sull’accaduto, con richiesta di riaprire il caso sulla base dei molti fatti nuovi contenuti nelle pagine dell’istanza, arrivando così ad una conclusione shock: omicidio e alterazione del cadavere e dei luoghi.
Accolta subito la richiesta, segno che le ipotesi sono state considerate talmente credibili da meritare tutti gli approfondimenti possibili e quindi nuove indagini, con accuse di omicidio volontario a carico di ignoti. Il fascicolo è stato assegnato dal procuratore capo di Rimini, Paolo Giovagnoli, a un pubblico ministero titolare: Elisa Milocco, giovane sostituto procuratore, arrivato a Rimini da pochi mesi. Toccherà a lei far luce su quello che è accaduto il 14 febbraio 2004 all’interno del residence Le Rose.
Lo scenario prospettato dalle nuove indagini è da brividi: gli ultimi minuti di una vita intensa il Pirata li passa in una stanza d’albergo, ma non è da solo, come fino a oggi ha affermato la verità processuale, e in preda alle allucinazioni per l’overdose letale di cocaina. Le cose sarebbero andate in modo completamente diverso: Pantani avrebbe aperto la porta al suo assassino (o agli assassini), lo conosceva, forse si fidava. Ma presto la situazione sarebbe diventata incontrollabile. Per ben due volte il romagnolo chiama la reception, chiedendo addirittura l’intervento dei carabinieri, un doppio SOS prima ignorato e poi sottovalutato, e documentato e appurata anche 10 anni fa. La lite verbale sarebbe presto degenerata, sfociando in un’aggressione. Pantani potrebbe essere rimasto ferito in più punti del corpo, prima di soccombere: stordito, sarebbe diventato una preda facile.
A questo punto manca solo il colpo finale. Chi lo pensa non è uno sprovveduto: avrebbe sciolto la cocaina nell’acqua contenuta in una bottiglia per poi far bere al Pirata la dose mortale con un bicchiere. Una bottiglia semivuota che resta nella stanza: la si vede chiaramente nel filmato girato nel 2004 dalla polizia. Solo che quella bottiglia non è stata mai analizzata, così come incredibilmente non furono prese le impronte digitali in tutto l’ambiente nonostante la presenza di un cadavere eccellente riverso in una pozza di sangue e di una stanza rivoltata come fosse stata travolta da un uragano. Ma torniamo indietro: la morte del ciclista risale a molto prima dell’ora di pranzo, ma è "scoperta" solo la sera all'ora di cena. Un tempo lungo e pieno di ombre, ore di buco che avrebbero permesso in tutta calma l’alterazione della camera presa in alloggio dal Pirata, in modo da simulare un delirio post assunzione di stupefacenti. Insomma, un depistaggio per celare l’omicidio.
Questa era l’ipotesi contenuta nell’istanza presentata da una mamma (Tonina) e un papà (Paolo) che da sempre chiedevano giustizia per il figlio. Emblematica è la storia dei tre giubbini da sci trovati all’interno della stanza di Pantani. Il Pirata arriva a Rimini senza bagaglio: con sé ha solo una sportina con dentro le medicine (quelle che prenderà anche la mattina del 14), due magliette, l’occorrente per fare la barba e un borsello con soldi e documenti. Nessuna valigia, trolley o borsa. Un fatto confermato, anche all’epoca delle indagini, da quattro persone che non si conoscono. I giacconi sono certamente di Pantani: li va a prendere a casa sua il 26 gennaio. In quei giorni aveva deciso di andare a sciare con il marito della Ronchi (la sua ex manager). Per questa ragione torna a Cesenatico e si fa aiutare dalla mamma a fare la valigia: "Vado in montagna qualche giorno", le dice. Ma poi si limita a prendere tre giubbotti, molto pesanti. "Le altre cose le noleggio sul posto" risponde Marco all’obiezione stupita della madre per i pochi indumenti presi. Il 31 gennaio, Pantani a Milano ha una lite con la Ronchi e i genitori arrivati dalla Romagna dopo una chiamata allarmata della donna. E’ l’ultima volta che vedrà la mamma e il papà. Marco scappa e si rifugia in un hotel dalle parti di piazza Repubblica. Non ha valigie, tantomeno tre ingombranti giubbotti. Il 9 febbraio decide di andare a Rimini. La Ronchi gli fa recapitare la sportina in albergo a Milano con le medicine, le magliette e la schiuma da barba. E’ il "bagaglio" caricato dentro il taxi che lo condurrà fino in Romagna. E allora come ci sono arrivati nella stanza i tre giubbotti? Uno di questi (vistoso e molto pesante) è appeso fuori dall’armadio con la sua gruccia: lo si vede anche nel video della polizia. Qualcuno li ha portati fino a Rimini. Sarebbe stata una domanda da porsi 10 anni fa e invece nulla. Una domanda che mamma Tonina ha ripetuto con ossessione, lo ha persino urlato durante una udienza del processo a Carlino e lo ha ribadito di recente nel libro scritto sul figlio (In nome di Marco, edito da Rizzoli). L’esposto ha riproposto il quesito in modo ineludibile: le nuove indagini serviranno a dare risposte. Certo, questo passo getta di riflesso una luce inquietante sulla morte, a soli 34 anni del campione di Cesenatico.
Le indagini svolte all’epoca, stranamente chiuse in poche settimane, e il successivo processo avevano portato alla conclusione più semplice, troppo rapida e forse anche banale: Pantani stroncato da una overdose di cocaina, i pusher accusati di spaccio di droga e omicidio colposo. Tutto fin troppo semplice forse .E invece pochi giorni dopo la vittoria al Tour de France di Vincenzo Nibali, è ancora il giallo il colore d’attualità. Solo che in palio non c’è una maglia prestigiosa, ma la ricerca di una verità diversa da quella raccontata nel 2004.
Tutti gli sportivi, i tifosi, e coloro che lo amavano si chiedono che sia accaduto in quel maledetto 14 febbraio? Chi e perchè avrebbe ucciso Marco Pantani? Come mai, nonostante una serie d’incongruenze, gli inquirenti non presero in considerazioni altre ipotesi, etichettando da subito il caso come una semplice "morte per overdose"? Si parte da qui, ma questa volta la strada non è più in salita.
Tutti noi adesso aspettiamo delle risposte, le giuste risposte che merita un campione, ma soprattutto un uomo che non c'è più, che ha dato la sua vita (e forse l'ha pagata) per il ciclismo e per trasmettere emozioni agli altri, ai suoi tifosi.
Pantani merita questo, merita giustizia!
martedì 29 luglio 2014

Lacrime sulla statua di San Francesco a Cosenza!
Piange la statua di San Francesco a Cosenza. E' ciò che sembra dalle immagini pubblicate da newsdicalabria.com.
Nelle immagini, pubblicate dal sito internet si vedono nitidamente le gocce rigare il volto della statua. Secondo testimoni, il fenomeno del presunto pianto sarebbe iniziato da qualche ora e ha già attirato un pellegrinaggio di fedeli.
In centinaia sono accorsi nella piazzetta dove si trova la statua e sono già stati avviati gli accertamenti del caso, si sta già muovendo la Curia guidata da monsignor Salvatore Nunnari. In attesa di conoscere il parere degli ecclesiastici, il flusso di persone in preghiera non fa che aumentare.
venerdì 6 giugno 2014

La Juventus su Berardi del Sassuolo
La Juventus sta pensando di portare subito a Torino Domenico Berardi, attualmente in comproprietà con il Sassuolo.
Il ragazzo calabrese, 20 anno il prossimo 1 Agosto, al suo primo campionato nella massima serie ha totalizzato 16 reti.
Il tecnico del Sassuolo Di Francesco non nasconde la volontà di trattenerlo alle sue dipendenze, ma di fronte a un’occasione così prestigiosa è giusto che sia il ragazzo ad avere l’ultima parola.
Berardi ha superato la concorrenza di Gabbiadini che dovrebbe restare al Sampdoria, Zaza obiettivo dell’Udinese e Boakye che probabilmente partirà in ritiro con la Juve e poi verrà ceduto in prestito.
Per quanto riguarda i Terzini, si sta parlando con in Real Madrid per Marcelo ma piace anche l’olandese Janmaat, anche se il Napoli sembra in vantaggio.
Giacomo Margiotta
venerdì 30 maggio 2014

Francesco Zerbi è morto. L'atleta polistenese continuerà a segnare goal in cielo.
di Margiotta M.Giusy
Purtroppo il cuore dell’atleta polistenese ha smesso di battere questa notte. Francesco Zerbi è morto nel reparto di rianimazione presso l'Ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistena, dopo il gravissimo incidente che lo ha visto coinvolto ieri sulla statale jonio tirreno all'altezza di Cinquefrondi. Le sue condizioni erano apparse già gravemente compromesse all’arrivo tanto da indurre i sanitari a definirle preoccupanti con quadro clinico serio, sono state necessari più interventi prima per asportare la milza e dopo per provare a tamponare l’emorragia interna.
Quando un ragazzo così giovane ci lascia, lascia una moglie e due bambini piccoli, non ci rimangono molte parole ma solo delle amare riflessioni. Forse l’anima di questo giovane campione ha lasciato il proprio corpo, ma il suo cuore continuerà a battere nelle emozioni positive che ha regalato alle persone che hanno condiviso piccoli o grandi spaccati della vita con lui, e poi chi lo sa, magari un giorno lo rivedremo correre in campo, con il sorriso sulle labbra, pronto a segnare altri goal in una realtà che non sarà quella terrena.
La redazione di Vivere informati porge le proprie condoglianze a tutta la famiglia.
giovedì 29 maggio 2014

Cintura di castità fa scoppiare il panico all'aeroporto di Atene.
All'aeroporto di Atene scoppia il panico: una Signora inglese di 40 anni fa scattare l’allarme. Al suo passaggio, è scattato il metal detector, inizialmente è stata fermata con l'accusa di portare una cintura esplosiva, ma quando gli agenti della sicurezza hanno controllato più approfonditamente con il rilevatore manuale, hanno scoperto che la donna indossava una cintura di castità in stile medievale.
Secondo il quotidiano greco «To Vima», la donna avrebbe detto che il marito l’ha obbligata a portare la cintura «perché aveva paura degli amanti greci» durante il breve soggiorno della signora in Grecia. La donna ha potuto imbarcarsi sul volo per rientrare a Londra solo dopo che il pilota si era personalmente assunto la responsabilità di averla a bordo.

Scoperto antico insediamento vichingo in Calabria.
Cercavano monete greche e romane, invece hanno scoperto dei reperti presumibilmente di origine vichinga. Un gruppo di archeologi subacquei dilettanti ha rivenuto un totale di 184 oggetti, di varia natura e provenienza geografica, realizzati in argento, ferro, rame e stagno, su quello che potrebbe essere il sito di un antico insediamento vichingo, che sorgeva in località Porticello sulla sponda calabrese dello Stretto di Messina.
Spade, asce e altre armi di origine scandinava e germanica, bottoni d'argento e una bilancia presumibilmente originaria delle isole britanniche, pettini e coltello con manici in avorio di tricheco provenienti dall'Islanda. Questa scoperta nel Mare Nostrum evidenzia un efficiente sistema economico, inoltre potrebbe portare un sacco di sconvolgenti informazioni relative alla misura effettiva della rete commerciale vichinga nell'Europa Meridionale. Il sito si trova in posizione strategica per consentire il controllo dello Stretto di Messina. Tutti gli elementi già recuperati sono stati trasferiti per ulteriori analisi al Dipartimento di Archeologia dell'Università del Messina, a cui è stata affidata anche la responsabilità del sito. Nei prossimi mesi si concentreranno ulteriori ricerche per completare il sondaggio del luogo e raccogliere i numerosi oggetti di inestimabile valore rimanenti.
Spade, asce e altre armi di origine scandinava e germanica, bottoni d'argento e una bilancia presumibilmente originaria delle isole britanniche, pettini e coltello con manici in avorio di tricheco provenienti dall'Islanda. Questa scoperta nel Mare Nostrum evidenzia un efficiente sistema economico, inoltre potrebbe portare un sacco di sconvolgenti informazioni relative alla misura effettiva della rete commerciale vichinga nell'Europa Meridionale. Il sito si trova in posizione strategica per consentire il controllo dello Stretto di Messina. Tutti gli elementi già recuperati sono stati trasferiti per ulteriori analisi al Dipartimento di Archeologia dell'Università del Messina, a cui è stata affidata anche la responsabilità del sito. Nei prossimi mesi si concentreranno ulteriori ricerche per completare il sondaggio del luogo e raccogliere i numerosi oggetti di inestimabile valore rimanenti.
Iscriviti a:
Post
(
Atom
)